Mangiare cioccolato con la glicemia alta: ecco le conseguenze

Tenere sotto controllo i valori della glicemia è importantissimo, soprattutto quando si hanno fattori di rischio importanti quali il sovrappeso e l’obesità. Cosa fare se ci si accorge che è alta? Innanzitutto è il caso di contattare il proprio medico curante e, in contemporanea, anche un dietologo per mettere a punto un piano alimentare mirato.

Vivere questo cambiamento significa rivedere il proprio approccio al cibo e, in alcuni casi, riflettere sulla possibilità di continuare o meno a mangiare cibi che prima si amavano molto. Un esempio? Il cioccolato. Se stai leggendo queste righe, significa che ti interessa scoprire gli effetti che possono derivare dal consumarlo con la glicemia alta.

Perfetto! La guida che abbiamo creato nelle prossime righe, è stata preparata proprio per aiutarti a capire qualcosa di più in merito. Ricorda, come già accennato, che vista la delicatezza dell’argomento e le implicazioni importanti per la salute ha il suo perché rivolgersi a un dietologo. Nel frattempo, però, puoi dare un’occhiata ai consigli – scientifici – che abbiamo selezionato per te.

Si può mangiare il cioccolato se si soffre di diabete?

Nei casi in cui si segue una dieta equilibrata e non si è in condizioni di sovrappeso od obesità, mangiare cioccolato non è un problema anche se si soffre di diabete di tipo 2. Alla base di tutto, ovviamente, deve esserci un monitoraggio dei livelli di glicemia. Essenziale è altresì scegliere la giusta tipologia di cioccolato.

La prima cosa da fare, abitudine che dovrebbe caratterizzare sempre l’approccio al cibo, è leggere bene l’etichetta del prodotto. Nel caso del cioccolato, si tratta di uno step che serve a capire se ci si trova davanti a un prodotto di qualità, ossia non troppo ricco di additivi e, soprattutto, di carboidrati.

Tra le varie tipologie di cioccolato che si possono chiamare in causa quando si ha il diabete, un ruolo importante è da attribuire al cioccolato fondente. La sua assunzione è particolarmente consigliata nei casi in cui si ha la necessità di tenere sotto controllo i valori del glucosio. Tra i motivi è possibile menzionare il contenuto di zuccheri inferiore rispetto al cioccolato al latte e al cioccolato bianco. Inoltre, il cioccolato fondente è un’eccellente fonte di flavonoidi, antiossidanti preziosi per il benessere del cuore, a sua volta influenzato dalla glicemia alta.

Quello che dice la scienza

Il cioccolato è un cibo che, da sempre, ammalia l’uomo con il suo sapore unico. Non a caso, viene chiamato in causa, nella saggezza popolare, utilizzando l’espressione “Cibo degli dei”. La scienza non poteva quindi non interessarsi alle sue implicazioni sulla salute. Una particolarmente degna di nota per chi soffre di glicemia alta riguarda la sua capacità di prevenire il diabete.

Sì, hai capito benissimo: il cioccolato può contribuire a prevenire il diabete. A dirlo è un recente studio i cui dettagli sono stati pubblicati sulle pagine del British Medical Journal. Nello specifico, si parla di consumo regolare di cioccolato fondente. I risultati della ricerca sono frutto dell’impegno di un team di studiosi attivi presso la Harvard TH Chan School of Public Health.

Gli esperti si sono concentrati in particolare sul già menzionato effetto positivo dei flavonoidi, composti che portano con sé benefici di massima importanza per il sistema cardiovascolare e per il metabolismo. Con in mano i dati di oltre 192mila partecipanti a diversi studi longitudinali, hanno scoperto che chi mangiava almeno cinque porzioni di cioccolato fondente a settimana aveva un rischio ridotto del 21% di avere a che fare con la diagnosi di diabete di tipo 2.

Miglior cioccolato per diabetici

Chiarito il fatto che, quando si parla di cioccolato, si inquadra un alimento che può far parte della dieta di un diabetico, vediamo, al di là del fatto che sia fondente o meno, quali caratteristiche dovrebbe avere un prodotto di qualità. Essenziale è che sia privo di zuccheri aggiunti. Diversi brand hanno iniziato, negli ultimi anni, a proporre linee caratterizzate da un livello di zuccheri inferiore del 70-80% rispetto ai prodotti tradizionali.

Il cioccolato migliore per i diabetici dovrebbe essere caratterizzato, inoltre, da una quantità di carboidrati compresa tra i 15 e i 30 grammi. Lo si può mangiare come fine pasto in sostituzione della frutta. Questo consiglio vale ancora di più se il menù ne prevede una tipologia particolarmente zuccherina. Si tratta di un espediente molto utile a evitare picchi glicemici.

Quando si parla di cioccolato per diabetici, è bene ricordare che, se è presente del dolcificante nei prodotti, quest’ultimo è naturale, come per esempio la stevia e il maltitolo. Un altro aspetto da tenere in considerazione quando li si chiama in causa riguarda il loro essere caratterizzati da un basso contenuto calorico.

Glicemia alta e cioccolato: un binomio possibile

Quello tra glicemia alta e cioccolato è un binomio possibile anche per un altro motivo. Quale di preciso? La presenza della procianidina, un componente benefico che possiamo trovare nel cioccolato fondente e che contribuisce notevolmente a ridurre i livelli di glucosio post prandiale. L’unico contro è da legare alla sua biodisponibilità scarsa.

Non c’è che dire: a volte guardiamo gli alimenti che consumiamo lasciandoci dominare dai luoghi comuni. Dietro possono esserci dei dettagli, provati dalla scienza, che rendono un cibo, come nel caso del cioccolato, un vero e proprio alleato funzionale pronto ad aiutarci a dare una svolta al nostro benessere (senza rinunciare al gusto).

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