La carne rossa viene identificata da molti come la varietà o la tipologia da ridurre nel consumo continuativo perchè al suo eccesso in una dieta equilibrata sono associate varie potenziali malattie anche in modo generico e un po’ sbrigativo. Questo perchè l’informazione tende ad essere a dir poco polarizzante, e quindi si tende ad eccedere.
Mangiare troppa carne rossa fa male, ma è un concetto estendibile a tutti o quasi gli alimenti, anche quelli senza apparentemente alcun tipo di problema o “punto negativo”. E’ però stato dimostrato che in particolare un eccesso di carne rossa può significativamente aumentare la probabilità di contrarre malattie anche gravi.
Al tempo stesso non è consigliabile eliminare radicalmente e quindi a cuor leggero la carne rossa dalla propria dieta e dal proprio ordinamento alimentare. Come spesso appare palese, conviene capire l’importanza, anche culturale oltre che nutrizionale di questo elemento, imparando a capire quali sono pregi e difetti per la nostra salute.
L’impatto della carne sulla cultura
Impossibile separare la cultura umana dalla carne, in senso generale dalla naturale alimentazione. A lungo ed in numerose culture, la carne rossa in particolare ha costituito uno status economico non raggiungibile dalle classi sociali meno agiate, per questo simbolicamente è ancora in parte un elemento distintivo della cultura umana in senso generale.
La carne rossa è sostanzialmente quella realizzata dagli animali da macello, quindi ovini, caprini, equini e suini, mentre la bianca è quella proveniente prevalentemente dal pollame. Seppur simili, le fibre sono diverse, e la carne rossa risulta essere di costituzione diversa, a causa delle fibre differenti legate anche alla natura dell’animale di provenienza.
E’ la variante rossa ad essere considerata quella problematica in quanto meno digeribile e spesso più legata ad ambiti di cibi molto lavorati e complessi, non a caso anche gli sportivi privilegiano la carne rossa e cotture semplici, associate ad alimenti complementari come vegetali, frutta, legumi e cereali mentre la rossa è meno considerata.
La carne rossa fa male?
Nelle giuste quantità no, anzi è bene riconoscere le potenzialità della carne rossa che possiede delle ottime percentuali in ambito di proteine e ferro, oltre a vari composti come amminoacidi essenziali, che sono importantissimi per l’ossigenazione del sangue, per la circolazione ma anche per lo sviluppo muscolare ed il rinnovamento muscolare.
Di contro la maggior complessità porta un eccesso effettivamente dimostrato di questa tipologia di carne come problematico: diversi studi hanno evidenziato come un eccesso di carne rossa possa provocare un aumento statistico di casi di malattie cardiovascolari e circolatorie, ma anche favorire obesità, diabete oltre ai tanto temuti, giustamente, tumori.
Va ricordato che nessuna malattia “proviene” da un alimento, inclusa la carne rossa, che è un elemento che va introdotto ma con la giusta dovizia e quantità nella propria dieta ricordando che spesso sono i metodi di preparazione e conservazione che vanno ad influenzare e modificare in modo negativo la struttura della carne rendendola poco salutare.
Quanta possiamo mangiarne?
Dipende tantissimo dalla singola persona, dalla sua forma di salute e dallo stato attuale, quindi per informazioni specifiche è bene chiedere aiuto al proprio medico / nutrizionista. Gli studi tuttavia evidenziano come importante non eccedere oltre le 3 porzioni settimanali di carne rossa, standard mantenuto anche dall’Unione Europea come media.
In questo modo si riducono i rischi di aumentare statisticamente la probabilità di contrarre malattie come quelle evidenziate, ed altri studi più recenti portano la carne rossa ad essere collegata in modo negativo ad un maggior rischio di malattie come la demenza. Ma come detto, tutto è legato al nostro metabolismo ed alla quantità.
E’ la dose che fa il veleno, recita un vecchio detto: una porzione di carne media non supera i 100 grammi per questo motivo è bene non eccedere oltre questa quantità che è pari a circa 300 grammi a settimana. La carne rossa può essere completata e sostituita dalla variante bianca, simile per proprietà ma decisamente meno ricca di grassi potenzialmente problematici.
Come prepararla
Importante è anche capire come cucinarla: evitando troppo spesso le grigliate e l’uso di oli o condimenti vari, così come cotture a temperature molto elevate, la carne rossa spesso “fa più male” se consumata all’interno di prodotti molto lavorati come la maggior parte dei salumi e degli insaccati, che sono anche ricchi di sale ed elementi che non fanno bene.
Per questo motivo è impossibile considerare la carne rossa causa di malattie dirette, ma è un eccesso a provocare problemi potenziali anche difficili da risolvere. Non è un elemento che, a meno che di non voler eliminare consapevolmente dalla propria dieta (magari anche per ragioni etiche), va eliminato in toto ma consumato con responsabilità.