Quando potare l’olivo? I consigli degli esperti

La potatura dell’olivo non è tutto, ma secondo gli esperti corrisponde ad una serie di interventi che non hanno ovviamente una funzione unicamente estetica ma vanno a condizionare la crescita ma anche la produzione di questa tipologia di alberi, da sempre molto integrati nella cultura Occidentale, oltre alla produzione di elementi alimentari.

La potatura dell’olivo è una delle più discusse e delicate da effettuare, specialmente se l’intenzione dei “proprietari” dell’olivo risulta essere legata ad un ambito produttivo, attraverso le olive che sono ovviamente i frutti, molto selezionati ma anche ambiti ed apprezzati in chiave salutare oltre che come elemento di cottura effettivo.

Nella potatura dell’olivo (o ulivo) è essenziale capire bene quando iniziarla e per quanto tempo bisogna protrarla, condizione che rende questa conoscenza fondamentalmente necessaria per permettere all’albero di sviluppare una nuova forma di rinnovamento dei propri rami, e quindi anche successivamente fiorire e fruttificare con una certa efficacia nei contesti successivi.

La natura dell’Olivo

L’olivo è una pianta mediamente non troppo alta, dalla forma abbastanza esile rispetto ad altri alberi produttivi, ed in passato era anche selvaticamente diffuso in sezioni d’Europa, prevalentemente nella zona meridionale, oltre che in aree corrisopondenti alla Grecia, la Turchia oltre a una buona porzione del continente Africano nella zona nord.

Questa fascia territoriale identifica la condizione climatica ideale per la produzione di olive, dalle quali si ricavano ovviamente elementi come i vari oli di varia forma di pregio. Anche il nostro paese è un notevole produttore, anche se i costi sono sempre più elevati, per via di una domanda sempre più difficile da mitigare.

Nelle giuste condizioni l’olivo è una pianta abbastanza facile da gestire, soprattutto se non abbiamo particolari velleità di produzione. Però la potatura resta qualcosa di fondamentalmente necessario, anche valutando il comportamento e la salute della pianta nel corso dei mesi, in quanto l’ulivo tende ad essere non poco influenzato dai fattori ambientali.

Potature

La tecnica di potatura cambia nel concetto sia in base all’età, tra pianta giovane ed una adulta, ma anche dal tipo di “scopo” che ha la pianta, che ha una natura sia potenzialmente ornamentale sia produttiva. Nel primo caso possiamo concentrarci sulla chioma e poi successivamente spuntare le sezioni che sono troppo sbilanciate nella costituzione stessa.

In ogni caso esistono periodi specifici per la potatura, generalmente l’olivo, che è una specie sempreverde (quindi non sfiorisce e non perde foglie con il passare dei mesi) , considerando di farla in particolare quando la pianta non è in un periodo produttivo, condizione che può compromettere la vita stessa dell’intera struttura vegetativa.

La specie inoltre non tollera tagli ed interventi molto radicali, quasi sempre si sceglie di operare in modo oculato e valutando ramo per ramo, eliminando solo quelli effettivamente compromessi, come i secchi o quelli spezzati. Si distinguono tuttavia, essendo una specie sempreverde, due periodi abbastanza ampi quando potare e come farlo.

La potatura secca

La potatura secca è quella più importante per la produzione e va effettuata dopo la produzione dei frutti ma in ogni caso in un contesto climatico oramai distante dalle gelate invernali. Dipende molto dal periodo quindi, se nel Mezzogiorno dove l’inverno è meno impattante, possiamo concepire i primi interventi da gennaio fino a marzo, nel settentrione è meglio aspettare almeno la metà di febbraio fino a marzo per le zone del nord.

Gli interventi si chiamano “secchi” perchè vanno almeno nell’ottica “virtuale” ad eliminare le parti secche della pianta, dando la precedenza ai rami che sono maggiormente esposti alle intemperie, concentrancoci quindi sui rami troppo vicini tra di loro, quelli troppo verticali ma anche quelli che vanno verso il centro e che sono di fatto inutili.

Importante valutare i tagli di ritorno che sono da “aggustare” specialmente per le piante di produzione, possono essere concepiti cimando con attenzione la parte apicale, quindi più esterna di un ramo non appena questa inizia a dividersi. In questo modo la pianta potrà “concentrarsi” nel concepire la circolazione di linfa esclusivamente in merito ad un singolo ramo alla volta.

La potatura verde

Importante ma meno “intensa” deve essere la potatura verde, così chiamata perchè è più concentrata sulle sezioni verdeggianti, quindi ad esempio serve ad eliminare una chioma troppo cresciuta e che da troppa copertura ma anche per eliminare i polloni e succhioni se in quantità troppo importanti. I primi si sviluppano alla base, i secondi hanno una forma a ramo ma crescono in altezza, in verticale. dw dwdw

Sono delle reazioni della pianta che durante la bella stagione semplicemente ne sviluppa per creare nuove intersecazioni, ma vanno queste a ridurre la capacità produttiva dei rami già attivi quindi vanno selezionati e portati ad essere ridotti nel numero, non eliminandoli tutti insieme, ma lasciandone qualcuno almeno fino all’anno successivo.

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