Come pulire l’argento: ecco cosa devi fare

Sul nostro pianeta esistono dei materiali più o meno preziosi che grazie alle loro caratteristiche ci permettono di creare degli oggetti che potremmo poi utilizzare a nostro piacimento. Alcuni di questi metalli sono più grezzi e robusti, mentre altri vengono definiti come nobili e certamente più preziosi. Ovviamente in quest’ultima classificazione dobbiamo includere l’argento.

L’argento è considerato un metallo di ottima fattura e di grandissima qualità ed è proprio per questo motivo che da diversi secoli viene utilizzato in diversi ambiti, alcuni più noti e altri meno. Sicuramente le sue caratteristiche lo portano ad essere uno dei più apprezzati e richiesti, anche se sono davvero tante le cose che bisognerebbe sapere su questo elemento.

Cerchiamo quindi di fare chiarezza sulle caratteristiche dell’argento, per quali oggetti viene utilizzato, in che cosa consiste il fenomeno noto come ossidazione e perché si palesa. Focalizziamoci infine su che cosa bisogna fare per pulire l’argento in maniera efficace e far sì che lo stesso possa brillare proprio come merita.

Qualche curiosità sull’argento

Quando parliamo di argento facciamo riferimento ad un metallo di alto livello che viene definito anche di transizione e che solitamente tendiamo a classificare con il simbolo AG e numero atomico 47. Questa classificazione è davvero molto vecchia, ma ci permette di scovare questo metallo all’interno della tavola degli elementi qualora ne dovessimo avere bisogno con un semplice colpo d’occhio.

Questo metallo che, ovviamente, si distingue per il suo aspetto elegante le cui sfumature tendono all’argento, risulta essere un ottimo conduttore non solo per quanto riguarda il calore, ma anche l’elettricità ed è per questo che viene impiegato in settori più o meno comuni della vita quotidiana. In primo luogo l’argento risulta essere molto ambito proprio perché è altamente riflettente.

Per questa ragione possiamo contare su un metallo che riesce ad essere molto valido sotto diversi punti di vista, ma che può trovare una grandissima applicazione anche in ambito decorativo ed estetico. Ovviamente l’argento non è tutto uguale, in quanto in alcuni casi questo viene definito come più concentrato e in tanti altri, invece, possiamo parlare di semplice rivestimento.

Per quali oggetti viene utilizzato l’argento?

A seguito delle caratteristiche delle quali dispone e di tutti i benefici che può offrire a chi lo sceglie, l’argento è uno dei metalli più utilizzati e richiesti di sempre ed è per questo che possiamo trovarne in grandi quantità in diversi settori della vita. Possiamo dire che, per esempio, l’argento abbonda in campo medico poiché sono tanti quei dispositivi che lo sfruttano per offrire risorse di alta qualità.

Si pensa, inoltre, che sia totalmente anallergico ed è per questo che viene anche impiegato per la realizzazione di strumenti che serviranno nelle camere operatorie. Che dire poi del panorama della gioielleria, in quanto ogni giorno vengono prodotti milioni e milioni di suppellettili che vantano questo elemento nella loro composizione.

L’argento trova quindi grande applicazione in ogni campo della vita e fino a qualche tempo fa era abitudine delle nonne e delle zie custodire con cura quella che veniva definita come argenteria. Parliamo di tutte quelle pentole, teiere, tazzine, posate (e chi più ne ha più ne metta) che risultavano essere preziose proprio perché interamente realizzate in argento.

Che cosa succede quando l’argento si ossida?

Abbiamo capito come l’argento sia di alto livello, ma purtroppo questo non basta per renderlo immune da tutte quelle problematiche che potrebbero palesarsi con il trascorrere del tempo, come ad esempio l’ossidazione. Questa è una reazione chimica che possiamo scorgere quando la patina dell’argento diventa nera, opaca e non più luminosa.

Una reazione di questo tipo non si verifica sempre, ma solamente quando un oggetto d’argento viene esposto a delle sostanze particolari come zolfo, acido solfidrico e persino ozono. L’incontro tra la superficie del metallo e queste sostanze potrebbe quindi favorire la comparsa di macchie nere che, a lungo andare, potrebbero avvolgere l’oggetto nella sua interezza.

Si tratta di una problematica piuttosto comune che colpisce tutti a prescindere dalle modalità con le quali siamo soliti conservare il nostro argento, ma per fortuna non si tratta di nulla di decisivo. L’ossidazione dell’argento è infatti molto comune e proprio per questa ragione il problema può essere affrontato e risolto senza particolari giri di parole.

Il sistema ideale per pulire l’argento

A prescindere da un eventuale stato di ossidazione che può verificarsi oppure no, è sempre importante procedere alla pulizia dell’argento con cadenza regolare, proprio come faceva la nonna quando prendeva l’argenteria e la puliva con attenzione. Questo perché è così che garantiremo la bellezza dei nostri ninnoli in argento in ogni momento dell’anno.

In realtà pulire con attenzione l’argento non è poi così complicato poiché basterà prendere dell’acqua, farla bollire e poi sciogliere al suo interno un po’ di bicarbonato di sodio. In questa maniera andremo ad ottenere una miscela da spalmare sulla superficie in argento e che poi andremo a grattare con una leggera spugnetta. Questa però non deve essere troppo dura e nemmeno estremamente abrasiva. Fatto questo non dovremo far altro che sciacquare il composto, magari ricorrendo ad un po’ di aceto di vino bianco, in maniera da rendere l’argento più lucido e anche profumato.

Lascia un commento