Se stai cercando un modo per guadagnare e mettere insieme anche alcuni risparmi per far fronte a momenti di grande incertezza economica, in Italia si è soliti accendere un buono fruttifero postale, una soluzione economica davvero molto interessante, che da sempre è la scelta più richiesta perché considerata anche come la più sicura.
Nel tempo, sono aperti tantissimi buoni fruttiferi ognuno dei quali con valori particolarmente differenti gli uni dagli altri, ma tutti con un unico elemento in comune, ovvero con il fatto che depositando su questi buoni capitali di diverso valore, c’è una garanzia data e stabilita direttamente dallo Stato italiano, che è un valore chiaramente aggiunto.
Ma quello che dobbiamo capire è il fatto che nel tempo abbiamo assistito a un miglioramento su più fronti per quanto riguarda appunto i buoni fruttiferi postali, che si sono come dire adeguati con l’avanzare del tempo e il fatto di essersi abituati a guardare verso una direzione che è quella comune, ovvero dell’investimento.
Buono fruttifero: quando nasce
Considerando che sono strumenti di investimento, questi sono nati proprio con l’intento di andare incontro alle esigenze di chi voleva mettere da parte i propri soldi, ma con lo scopo di investire per guadagnare rimanendo però tutelati da un investimento fermo e sicuro, cioè che non funzionasse come i metodi tradizionali che spesso possono portare a perdere i propri guadagni.
A questo punto, diventa importante guardare alla finalità connessa al mondo dei buoni fruttiferi connessi che nel 1924 vedono il primo tentativo, concretizzatosi per mezzo di un decreto del Regio governo. Così chi investiva poteva farlo con sicurezza e con la garanzia di non perdere nulla. Col tempo i buoni fruttiferi postali si sono arricchiti di novità, fino ad arrivare ai nostri giorni.
Oggigiorno, infatti, continuano ad essere particolarmente ricercati per la sicurezza , come detto finora data dallo Stato Italiano, per la flessibilità perché possono essere rimborsati in qualsiasi momento, per i zero costi e per la diversificazione, due dettagli che ci permettono di valorizzare ancora di più questo modo di investire, tutto italiano.
Quali novità ci sono?
Ma siccome non ci possiamo fare mancare nulla e oggi investire significa principalmente trarne anche e soprattutto guadagno, è chiaro che se parliamo di buoni fruttiferi postali dobbiamo anche pensare a qualcosa che possa aiutarci a mettere da parte importanti somme a nostro vantaggio. Anche perché se investo, lo faccio per trarne beneficio e non per mettere da parte come sotto forma di salvadanaio i miei risparmi.
I migliori aggiornamenti riguardano in particolare le nuove emissioni, ovvero quelle che sono state aperte dopo il 3 gennaio 2025, per i quali sono previste introduzioni di alcune serie di buoni fruttiferi postali ordinari con rendimenti lordi annui crescenti fino al 4% che si include al 20esimo anno. Inoltre è stato introdotto un nuovo buono, chiamato Buono Rinnova 4 anni che è disponibile dal 23 aprile dello scorso anno, che riguarda la possibilità di avere il rimborso dei buoni fruttiferi scaduti a partire dal 1° gennaio 2024
Ma la vera novità consiste sui rendimenti. Infatti, abbiamo la possibilità di aprire un buono fruttifero postale destinato a un minore, con l’opportunità che questo abbia un rendimento annuo lordo del 5%, potendo contare del riconoscimento di interessi importanti fino al compimento del 18° compleanno, quindi al raggiungimento della maggiore età dell’intestatario del buono.
Qualche altra novità
E’ chiaro che resta possibile l’idea di destinare il buono fruttifero postale a terzi quindi versare il proprio capitale in modo tale a beneficiarne sia un’altra persona, approfittando della possibilità di un rincaro per mezzo di percentuale. In tal senso è chiaro che bisogna fare luce in particolare su alcuni dettagli che sono relativi al tempo e al tasso.
In quanto al tasso, puoi decidere di fissarlo e avere la garanzia di sapere quale sarà l’importo raggiunto al momento dello scadere del blocco fissato sul buono fruttifero. Questo significa che il capitale versato avrà la possibilità di aumentare veramente tanto, ma gradualmente e in modo assolutamente garantito e sicuro come stabilito dallo Stato.
Il tempo invece è un altro fattore. SI tratta praticamente di un valore importante, perché sei tu al momento della sottoscrizione a decidere per quanti anni rimarrà bloccato il buono fruttifero. FIno a scadenza, tuttavia, avrai tutto il tempo di riscuoterlo, ma senza poter avere accesso ai guadagni imposti dal tasso di interesse scelto per maturare il valore.
Modifiche sui BFP per migliorare il proprio guadagno
Tutto quindi è finalizzato solo ed esclusivamente affinché tu possa guadagnarci. Non ci sono secondi fini, né la necessità di puntare a chissà quali grandi guadagni, anche perché con questo sistema non si fa altro se non guardare in direzione di una valutazione che già si conosce ed è sicura, sancita da tassi spesso fissi e non variabili.
In ogni caso, tutti i miglioramenti e gli aggiornamenti finora apportati e anche quelli previsti in futuro, volgono l’attenzione solo verso quella che è la tutela dell’utente che deve sentirsi libero di investire ma in totale sicurezza e pensando che lo Stato continuerà ad assisterlo e a valutare tutto quello che tu decidi di versare sul tuo buono fruttifero postale.